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Cod: 393165
Musica
Autor : Luca Cambiaso (Moneglia 1527 – El Escorial 1585)
Época: Siglo XVI

Questa magnifica teletta è riconducibile al pittore Luca Cambiaso  (Moneglia [Genova] 1527 – El Escorial 1585); formatosi presso il padre Giovanni, suo primo maestro, ne divenne in seguito collaboratore (numerosi sono gli affreschi genovesi eseguiti a quattro mani).
Fu ispirato da Perin del Vaga (1501-1547) dai maestri Raffaello (1483-1520) e Michelangelo (1475-1564) dal Correggio (1489-1534); importanti figure per la sua crescita artistica furono inoltre Gaetano Alessi “famoso Architetto Perugino” e Gio. Battista Castello da Bergamo (detto il Bergamasco) “famoso Competitore”. 
Nel 1583 fu chiamato da Filippo II ad affrescare il monastero dell’Escorial a Madrid come tanti suoi colleghi (Tiziano, Velazquez, Luca Giordano e nonché l’amico Gio. Battista Castello) e lì vi  morì.
Pittore di spicco del manierismo genovese, nel disegno fu per certi versi un precursore del cubismo, coniando un suo stile, creando forme geometriche per dare movimento alle figure umane.
Una fanciulla è in piedi su di un piedistallo, tiene tra le mani un liuto, strumento musicale, che sta suonando; il soggetto di questa piccola tela è la figura femminile della “Musica” rappresentazione allegorica delle Arti Liberali. Durante il Medioevo le artes liberales dell’uomo libero erano gli insegnamenti letterari trivium (grammatica, retorica e dialettica) e scientifici quadrivium (aritmetica, geometria, musica e astronomia).
Il retro della tela fornisce dati interessanti sulla provenienza dell’opera. Sul telaio è  presente un etichetta “Eredità Duchessa Melzi Balbò 1923-1924 - 229” che fa riferimento ad un inventario redatto dopo la morte della nobile per la divisione ereditaria.
Sono presenti inoltre altre scritte; una in alto al centro a china, precedente alla collezione Melzi Balbò, riconducibile quasi certamente al proprietario della tela “S Varni”, una sul lato verticale sinistro scritta a matita che indica la data di acquisto da parte dell’ultimo proprietario dopo la dispersione della collezione Melzi Barbò.
Nel 1887 l’Impresa di Vendite in Italia di Giulio Sambon il 14 novembre pose in vendita, nel Villino di Santo Varni, la collezione dello scultore genovese. La lettura dei lotti in vendita nel catalogo ci riporta al numero 901 che mise all’incanto sette bozzetti di scuola genovese tra cui un Cambiaso.
In quell’anno bastava pagare un “5 per 100 in più del prezzo di aggiudicazione” e “non si ammette reclamo di sorta, avendo gli amatori avuto campo di ben esaminare gli oggetti in vendita” e “la consegna si fa nel giorno successivo alla vendita, dalle 9 antimeridiane alle 12 meridiane”.  Amatori del genere siete invitati a fare un tuffo nel passato!

Dimensioni: tela 53 x 30,5 cm