Il Ratto di Proserpina, favola mitologica greco romana raccontata da Ovidio nel poema delle Metamorfosi (385-424), piaceva molto come soggetto artistico e piaceva raccontarla a Stefano Magnasco, pittore genovese della seconda metà del seicento.
Entrato giovanissimo nella bottega del maestro Valerio Castello, il soggiorno a Roma conferirà maggior classicismo al suo stile. Rientrato in Patria seppe conquistarsi una quota di mercato, scontrandosi con il collega Domenico Piola, imprenditore e leader di riferimento del settore in quegli anni.
La scena è animatamete affollata. Proserpina bella e spensierata ragazza figlia di Cerere, intenta a raccoglie fiori sulle sponde del lago Pergusa in Sicilia, viene ammirata da Plutone. Il dio degli inferi si innamora di lei e la rapisce portandola via su di un carro. Due putti alati spronano i cavalli neri con tridente e frustino. Sullo sfondo ancelle impaurite scappano.
Il soggetto piaceva molto ai committenti del Magnasco. Una seconda versione pubblicata nel nostro catalogo web ne è una prova.
Questa nostra tela si avvicina stilisticamente alla pala “il miracolo di sant’Ugo” conservata a Genova presso l’oratorio dell’Immacolata Concezione, firmata e datata 1663; questo ci permette di collocare cronologicamente il dipinto tra il 1660/1665 periodo maturo del Magnasco.
Dimensioni: tela 140 x 205,50 cm