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Cod: 384591
Angelo con il simbolo della Passione
Autore : Gioacchino Assereto (Genova, 1600 – 1649)
Epoca: Seicento

L’arte visiva è ricca di “angeli” figure celesti presenti nelle religioni monoteiste e non solo, un’iconografia immensa sparsa nei secoli e nelle diverse culture.
Raffigurati soli o in gran numero, sono bambini paffutelli, nudi, capelli biondi riccioluti, gioiosi o tristi, che svolazzano, soffiano, giocano, dormono o che osservano come spettatori; sono anche  giovani, vestiti con lunghe tuniche, dall’aspetto androgino con ali o senza se in incognito.
Dal greco ἄγγελος l’angelo è un messaggero, un ambasciatore, un messo, un nunzio; contestualizzandolo un “dipendente” dell’Altissimo inviato tra gli uomini per portare una missiva o farci da guida.
Nel nostro dipinto la figura dell’angelo, morbidamente seduto su di una nuvola,  occupa quasi totalmente lo spazio della tela. Il pittore ha voluto verticalizzare il movimento dell’angelo, i piedi appoggiati su piani diversi, come il braccio che serve a reggere il peso della testa appoggiata sul palmo della mano.  La mano sinistra stringe la corona di spine, simbolo della Passione di Cristo. Fu intrecciata dai soldati e posta sul capo di Gesù incoronandolo e schernendolo “Salve, re dei Giudei” (Vangelo di Matteo 27,29). 
Il pittore Gioacchino Assereto (Genova, 1600 – 1649) ha saputo comunicare, attraverso il linguaggio del corpo, lo sconforto doloroso quasi rassegnato dell’angelo, assorto nel cercare una spiegazione inspiegabile.  
 Allievo dei genovesi Luciano Borzone prima e di Giovanni Andrea Ansaldo dopo, seppe ritagliarsi una sua fetta di mercato entrando a pieno titolo tra i grandi esponenti del barocco genovese. 
La composizione ha un perfetto equilibrio. Una tavolozza sui bruni, un sapiente gioco tra luce e ombre, l’utilizzo del rosso per le ali e nel drappeggio che sembra riflettersi sul viso dell’angioletto, il tutto amalgamato per un perfetto risultato.

Dimensione: tela 98 x 73 cm - cornice 113 x 92 cm