Magnifico secchiello per acqua lustrale in lamina di argento incisa, sbalzata e cesellata Roma 1747.
A sezione circolare presenta un alto bordo liscio a costolanature verticali. Il corpo, ampio e bombato riccamente decorato a volute e bacellature poggia su di un ampio piede dal bordo mistilineo e ornato da una fascia di ovoli sbalzati. Il robusto manico, esteticamente essenziale e dall’alto spessore della lamina, si inserisce nei due anelli presenti nel corpo dell’oggetto.
Reca impressi su tutte le sue parti il bollo camerale di Roma, gli assaggi e il bollo dell’orafo romano Giuseppe Bartolotti nato nel 1709 e divenuto maestro argentiere dal 1731 sino al 1775 anno della sua morte; il suo punzone all’Insegna del Pescatore raffigura per l’appunto un pesce [Costantino G. Bulgari, Argentieri gemmari e orafi d’Italia, Parte I Roma, F.lli Palombi Editori, Roma, 1980, n. 234, pag 112].
Come indica l’iscrizione l’arredo risulta realizzato nel 1747 probabilmente commissionato per una chiesa o cappella privata intitolata a Sant’Antonio Abate (incisione del santo presente al centro del bordo).
I secchielli per acqua benedetta, naturale evoluzione delle acquasantiere, permettevano di poter trasportare l’acqua santificata da utilizzare per aspergere i fedeli o le cose, spesso l’usura, dovuta all’acqua che contenevano e alla delicatezza dei chierichetti durante le celebrazioni liturgiche, presentano danni o restauri.
Questo nostro esemplare è in ottime condizioni di conservazione. Peccato per la mancanza del suo aspersorio “asperso” nei secoli.
Dimensioni: altezza 12 cm, diametro bocca 16 cm, diametro piede 10,8 cm