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Cod: 314783
Gesù e Maria donano il Manto ai santi Felice di Valois e Giovanni di Matha -VENDUTO
Autore : Giovanni Carlone (Genova 1584 – Milano 1631)
Epoca: Seicento

La famiglia Carlone “molti virtuosi Soggetti in Pittura ha prodotti” e Giovanni “fu Pittore valente" [Soprani/Ratti, p. 261].
Giovanni Carlone nasce a Genova nel 1584 da Taddeo, scultore, che ne intuì subito le capacità; Sorri il suo primo maestro durante il periodo genovese del pittore senese. Seguirà un soggiorno a Roma e poi, nell’atelie del Passignano, a Firenze per poi rientrare in Patria “amato e stimato dai suoi colleghi” tanto che Bernardo Castello “innamorato della virtù di costui, gli diede in isposa Ersilia sua figliuola” [p. 262] .
Pittore e frescante era molto apprezzato dalla committenza genovese, dai Lomellini agli Spinola e da molti Ordini religiosi cittadini e oltre confine: nel 1630  è chiamato a Milano dai PP Teatini per decorare la loro chiesa Sant'Antonio Abate, dove prematuramente scompare.
Al centro della tela  su di una soffice nuvola è seduta la Madonna con in braccio il Bambino, inginocchiati ai loro piedi ci sono i santi Giovanni di Matha e Felice di Valoische che stanno per ricevere dalle mani di Gesù il Manto bianco su cui è presente l’emblema dell’ordine “la croce patente rossa e blu”. I due frati sono infatti i cofondatori, nel 1198, dell’Ordo Sanctae Trinitatis et Captivorum ovvero Ordine della Santissima Trinità e redenzione degli schiavi.
La Regola dell’ordine religioso dei Trinitari era la liberazione degli schiavi cristiani catturati dai Turchi, certamente attraverso il pagamento del riscatto ma anche attraverso la Trinità con la redenzione degli stessi, spesso liberati dai loro carcerieri ma costretti ad abiurare.
Sullo sfondo sotto la nuvola è visibile la Lanterna simbolo della città di Genova che ha eletto nel 1637 la Vergine come sua regina (atto politico per sancire la sovranità e indipendenza della Repubblica) e sua protettrice. Solca il mare la rossa galea di ritorno o in partenza dal porto.
Il dipinto rappresenta un documento molto interessante in quanto presso la Chiesa di San Benedetto al Porto è conservata una tela di identica impostazione del pittore genovese Giovanni Andrea de Ferrari (1598-1669) commissionata per il convento dei Trinitari da Zenobia Doria del Carretto per raccogliere elemosine per riscattare gli schiavi [Gavazza/Terminiello, Genova nell’età Barocca, Nuova Alfa Editoriale, 1992, scheda n. 63 p. 158]
La nostra tela, forse derivante da uno stesso disegno, di diversa conduzione pittorica, con differenti fisionomie dei personaggi, delle luci, delle ombre e dei colori utilizzati è riferibile al pittore genovese Giovanni Carlone.
Questo bel dipinto ha una storia. Un destino che lo ha portato a me. Un futuro che lo consegnerà ad una persona speciale che oltre a comprare un quadro comprerà un racconto. 

Dimensioni: tela 154 x 98 cm - cornice 166 x 115 cm