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Cod: 285536
Incoronazione di spine
Autore : Giovanni Battista Paggi (Genova 1554 – 1627)
Epoca: Seicento

Giovanni Battista Paggi,  figura dinamica e all’avanguardia per il suo secolo, nasce a Genova nel 1554 da nobil Famiglia. Figlio di un mercante “arte non disdicevole alla Nobiltà Genovese …. nell’età puerile applicato dal Padre allo studio delle lettere, diede in esse i primi saggi del suo raro talento …… e dal suo bel genio tirato anche sentivasi all’esercizio delle Arti del disegno …  ” [Soprani/Ratti, p.113]  
Al padre premeva che il figlio attendesse alla marcatura  così il giovane si diede allo studio dell’Aritmetica ottenendo almeno il permesso di suonare strumenti musicali; ma la passione è passione e così "Genuensis, ergo mercator" genovese quindi mercante "passò alla speculazione dell’Arte" [Soprani/Ratti, p.114].
 Nel 1581 uccise un collega mercante (Cristoforo Fronte) e venne condannato all’esilio perpetuo; rifugiatosi prima ad Aulla nel Feudo dei Centurione in Lunigiana “aspettando il favor della calma” [Soprani/Ratti, p.120] passo poi a Pisa per giungere a Firenze nel 1582. Numerose sono le opere prodotte per i committenti fiorentini indice di un crescente successo che culminerà nell’iscrizione all’Accademia del disegno.
Quanto amato, e desiderato era il Paggi dalle nazioni straniere, altrettanto era in Patria malveduto da coloro, che, non per gloria, ma per vile guadagno, la Pittura esercitavano.” [Soprani/Ratti, p.124] ma non avendo mai interrotto i rapporti lavorativi con i committenti genovesi, ottenuta la grazie, fece ritorno definitivamente in Patria.
Alla morte del padre si dedico definitivamente all’antico desiderio della Pittura stimolato dal Cambiaso, suo mentore, e da quell’ambiente di Pittori e Scultori più celebri che aveva accolto, studiato e ospitato nelle stanze del suo atelier. La sua casa/studio, punto di riferimento di giovani artisti come Sinibaldo Scorza suo allievo per citarne uno, era diventata un punto di riferimento dell’attività pittorica e culturale in un ambiente genovese in fermento agli inizi del seicento, e le numerose opere citate nel suo inventario ne sono testimonianza.
L’Incoronazione di spine, il soggetto raffigurato in questa nostra tela, è un episodio riportato nei Vangeli facente parte della narrazione della “Passione di Cristo” ovvero la descrizione degli eventi e della sofferenza patita da Gesù Cristo fino alla sua crocifissione e morte.
Dopo il supplizio della flagellazione Gesù Nazareno il  re dei Giudei   seduto con le mani legate, viene avvolto in un mantello, deriso ed umiliato dai soldati che gli pongono sulla testa una corona di spine  che gli viene conficcata nella carne con l’ausilio di bastoni per evitare di pungersi.
L’analisi stilistica del dipinto, il confronto con le opere autografe del pittore, permette di collocare l’opera nel periodo di attività genovese prima del suo esilio.  

Dimensioni: tela 110 x 95,5 cm - cornice 125 x 111,5 cm