Dalla monografia del pittore: La sua peculiare e, per certi aspetti, isolata produzione, costituisce infatti una particolare espressione del linguaggio figurativo genovese del primo Seicento …. (Zanelli, p. 7).
La prima biografia del Travi è del Soprani, e viene definita da Zanelli un poco “romanzata”: Scherzò il caso in Antonio Travi con favorirlo: gli apri buona occasione: gli andò a seconda dell'ingegno: e lo fece divenir valente Pittore.” “Bernardo Strozzi, soprannominato il Cappuccino, … , avea mestiere d'un garzone per servizio di casa, e massime per lo macinamento dé colori. Già da molto tempo il cercava; quando imbatutosi in Antonio Travi [detto anche il Sestri, perchè nativo di Sestri Ponente], fanciullo d'infima condizione, e quasi mendico, gli parve a proposito; …. Era il Travi dalla miseria avvilito, assai male in arnese, e di più sordastro. Non aveva avuto studio, fuorché de' principi di leggere, e di formar qualche lettera (Soprani-Ratti, p. 304).
Il garzone, invogliatosi alla Pittura, mentre egli operava per suo Padrone, stava osservando le maniere… Indi nascostamente nelle ore libere ponevasi ad imitarlo; or copiando figure, ed or facendo bozze (Ibidem, p. 305). Tanto che lo stesso Strozzi si stupì: ... come un idiota, in tenera età, senza alcuna instruzione, avesse saputo far tanto ... e dunque … Sel fece discepolo (Ibidem, p. 305).
Primo maestro fu, quindi, Bernardo Strozzi, fondamentale per la sua formazione, ma la conoscenza con il pittore tedesco Wals, venuto a Genova negli anni Venti del Seicento, segnò un nuovo modo di dipingere: Goffredo Waals Pittore fiammingo espertissimo in dipingere paesi in piccolo con edifizi, e architetture di diverse fogge, e vedute (Ibidem, p. 305).
Lo stile del Travi evolverà successivamente guardando alla produzione del Grechetto, e questa deliziosa teletta, in ottime condizioni di conservazione, è proprio un evidente richiamo al dipinto Fuga di pecore (Zanelli, fig. 18 p. 21) di Giovanni Benedetto Castiglione, conservato presso il Museo di Palazzo Rosso a Genova.
Esposizioni: Mostra di Pittori Genovesi del seicento e del settecento (Palazzo Reale, Genova, giugno-agosto 1938), a cura di O. Grosso, M. Bonzi, C. Marcenaro.
Dimensioni: 29 x 43 cm